Nel 1877, nel pieno della corsa al disboscamento della Val Grande piemontese (oggi riserva naturale), la sezione Verbano del Club Alpino Italiano diffuse questo “decalogo”, dando prova di una coscienza ecologica che all’epoca era ancora davvero poco diffusa.
- Devi credere che ogni pianta, ogni boschetto, ogni selva è un mediatore fra il suolo e l’atmosfera, senza la cui influenza la terra più fertile diventa un deserto.
- Non pronunciare invano il nome del bosco.
- Ricordati, uomo, che la selva ti somministra la massima parte dei mezzi atti a sostenere la vita.
- Onora il bosco e ogni pianta; cura e coltiva il bosco per i tuoi figli se vuoi essere felice, tu e i tuoi nipoti sulla Terra.
- Non uccidere un uccello o un animale che si ciba d’insetti del bosco.
- Non macchiare il suolo vergine del bosco con specie non adatte.
- Non rubare una sola pianta viva del bosco, né il fogliame, né la resina, né rami verdi,né cortecce e altre cose.
- Non dare testimonianza falsa a favore dei violatori delle leggi forestali.
- Non appropiarti dei prodotti del bosco del tuo vicino.
- Tieni ben saldo in mente che Iddio ti ha dato la ragione perché tu abbia del bosco quella medesima cura e previdenza che tu hai per la tua salute.