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Il terrazzamento situato presso la Parete Bellucci sul Monte Tezio

Il sito è ubicato sul versante sud-ovest del monte, alla quota di circa 900 metri s.l.m. e presenta una planimetria pressoché fusiforme della lunghezza di circa 100 m. e una larghezza di circa 40, con asse maggiore orientato nord-ovest sud-est; il lato nord-est è limitato da un dirupo alto circa 10 m. che protegge l’area del terrazzamento dai freddi venti settentrionali.

La denominazione “Parete Bellucci” deriva da una epigrafe ivi murata nei primi decenni del Novecento a ricordo del paleontologo, etnografo e rettore dell’ Ateneo perugino vissuto a cavallo dei secoli XIX e XX.

Le peculiarità del luogo sono rappresentate da una modesta grotta dall’andamento orizzontale, lunga alcuni metri, popolarmente detta “Grotta del diavolo” e soprattutto da alcune vestigia situate in prossimità del ciglio del pianoro, mai rilevate né studiate da alcuno.

Di tali ruderi, quello ubicato più a nord, definisce un ambiente a pianta quadrangolare di circa m. 5,50 di lato, limitato su tre lati dai resti di una muraglia a secco dello spessore di m. 1,70 realizzata con lastroni lapidei non lavorati; il lato a monte invece è definito da lastroni posti verticalmente. Il lato a valle di questa costruzione continua in direzione sud-ovest per una lunghezza di circa 15 m. in forma di rozzo muro di sostegno alto circa un metro.

Alla distanza di circa 12 m. da questo primo rudere emergono i resti di tre muri, pressoché paralleli realizzati con pietre semilavorate; la loro lunghezza si aggira intorno agli otto metri, la loro distanza è di circa 4 m. e lo spessore circa cm. 90. Tra le rovine di essi emerge un lastrone di cospicue dimensioni che presenta sullo spessore due misteriose scanalature.

Un terzo manufatto dista dai muri suddetti 5-6 metri e si presenta come una “vasca” interrata di forma rettangolare (dimensioni m. 3,50 x 2,70) definita da masselli lapidei squadrati. L’interno di essa è parzialmente occupato dalle sue stesse rovine, tra le quali si evidenzia un grosso concio con una faccia sagomata in forma di guscio e inciso su un’altra faccia da misteriosi rincassi quadrangolari.

All’esterno di questo manufatto sono sparse numerose pietre ben lavorate, una delle quali presenta scanalature analoghe a quelle intagliate sul monolite accennato in precedenza.

Alcuni metri a monte del rudere ora descritto, seminascosto dalla vegetazione, è situato un breve tratto di muro in blocchi lapidei di accurata esecuzione.

Tra la petraia che si estende per alcuni metri dal piede della Parete Bellucci è situata infine una pietra di medie dimensioni che presenta su una delle facce più grandi una misteriosa scanalatura intagliata a mò di canaletta; l’incisione, dal profilo quasi semicircolare, larga circa l0 cm. e profonda circa 3, percorre la lastra per l’intera lunghezza.

Aldo Frittelli