I Sentieri
Sentiero 1: Cima
Monte Tezio
Tempo di Percorrenza – 1,10 Ore | Lunghezza – 2,60 km
Descrizione dell'Itinerario.
Partenza dall’area di parcheggio situata ai piedi del Parco di Monte Tezio (m.580 s.l.m.), per raggiungere la quale, provenendo da Perugia o da Magione, dopo aver attraversato il centro abitato di Colle Umberto I° in direzione di Umbertide, percorsi circa 500 metri si devia a destra, all’altezza dell’area verde presso gli edifici scolastici.
Lasciato il parcheggio si sale sulla destra seguendo la strada asfaltata, fino a raggiungere il cancello d’ingresso del Parco, superato il quale inizia un tratto sterrato in salita, attraverso il bosco, con pendenza abbastanza accentuata.
Si prosegue imboccando la strada contrassegnata dal n. 1 “Cima Tezio”, che sale attraverso il bosco, con pendenze più o meno accentuate.
Dopo aver superato dieci tornanti ed un dislivello complessivo di circa 300 metri, si arriva al limite del bosco dove, al di la di un cancello in legno hanno inizio i prati sommitali.
Si continua a salire lungo la pista ignorando la prima deviazione a sinistra verso la vicina dolina.
Di fronte, in alto, si erge il punto più alto di Monte Tezio (m. 961 s.l.m.); la particolare conformazione del terreno che tutto intorno alla sommità si presenta con l’aspetto di un fossato, dimostra, secondo esperti archeologi, l’esistenza di un “Aggere” o “Cerchiaia”, fortificazione sommitale destinata probabilmente in età protostorica, al controllo visivo delle vallate circostanti.
Sentiero 2: Miralago e
Croce della Pieve
Tempo di Percorrenza – 1,45 Ore | Lunghezza – 3,86 km
Descrizione dell'Itinerario.
Partenza dall’area di parcheggio situata ai piedi del Parco di Monte Tezio (m.580 s.l.m.), per raggiungere la quale, provenendo da Perugia o da Magione, dopo aver attraversato il centro abitato di Colle Umberto I° in direzione di Umbertide, percorsi circa 500 metri si devia a destra, all’altezza dell’area verde presso gli edifici scolastici.
Lasciato il parcheggio si sale sulla destra seguendo la strada asfaltata, fino a raggiungere il cancello d’ingresso del Parco, superato il quale inizia un tratto sterrato in salita, attraverso il bosco, con pendenza abbastanza accentuata.
Si prosegue imboccando la strada contrassegnata dal n. 1 “Cima Tezio”, che sale attraverso il bosco, con pendenze più o meno accentuate.
Dopo aver superato dieci tornanti ed un dislivello complessivo di circa 300 metri, si arriva al limite del bosco dove, al di la di un cancello in legno hanno inizio i prati sommitali.
Si continua a salire lungo la pista ignorando la prima deviazione a sinistra verso la vicina dolina.
Di fronte, in alto, si erge il punto più alto di Monte Tezio (m. 961 s.l.m.); la particolare conformazione del terreno che tutto intorno alla sommità si presenta con l’aspetto di un fossato, dimostra, secondo esperti archeologi, l’esistenza di un “Aggere” o “Cerchiaia”, fortificazione sommitale destinata probabilmente in età protostorica, al controllo visivo delle vallate circostanti.
Sentiero 3: Le Neviere
Tempo di Percorrenza – 1,20 Ore | Lunghezza – 3,42 km
Descrizione dell'Itinerario.
Partenza dall’area di parcheggio situata ai piedi del Parco di Monte Tezio (m.580 s.l.m.), per raggiungere la quale, provenendo da Perugia o da Magione, dopo aver attraversato il centro abitato di Colle Umberto I° in direzione di Umbertide, percorsi circa 500 metri si devia a destra, all’altezza dell’area verde presso gli edifici scolastici.
Lasciato il parcheggio si sale sulla destra seguendo la strada asfaltata, fino a raggiungere il cancello d’ingresso del Parco, superato il quale inizia un tratto sterrato in salita, attraverso il bosco, con pendenza abbastanza accentuata.
Si supera sulla sinistra l’imbocco del sentiero n.2 “Miralago”.
Terminata la salita, dopo circa 800 metri si incontra uno spiazzo (m. 675 s.l.m.) alla cui sinistra vi è un capanno di servizio; da qui si dipartono vari itinerari.
Si prosegue sul sentiero che ha inizio dai gradini situati alla sinistra del capanno e che prosegue salendo in diagonale, con pendenza costante, sul fianco ovest della montagna.
All’uscita dal bosco, si incontra uno scoglio superato il quale è inevitabile una breve sosta per ammirare l’impareggiabile spettacolo che si apre allo sguardo, fino al lago Trasimeno e ai monti Amiata e Cetona.
Ripreso il cammino, dopo aver superato una vecchia recinzione di filo spinato, si giunge sui prati sommitali.
Si prosegue sulla destra, verso sud, mantenendosi sul versante occidentale e subito dopo aver superato la prima altura appariranno, in basso, i resti delle antiche “Neviere” (m. 917 s.l.m.).
Si risale poi sul sentiero appena percorso per raggiungere la cima (m. 961 s.l.m.); la particolare conformazione del terreno che tutto intorno alla sommità si presenta con l’aspetto di un fossato, dimostra, secondo esperti archeologi, l’esistenza di un “Aggere” o “Cerchiaia”, fortificazione destinata probabilmente in età protostorica, al controllo visivo delle vallate circostanti.
Sentiero 4: Belvedere - Romitorio
Tempo di Percorrenza – 1,45 Ore | Lunghezza – 3,45 km
Descrizione dell'Itinerario.
Partenza dall’area di parcheggio situata ai piedi del Parco di Monte Tezio (m.580 s.l.m.), per raggiungere la quale, provenendo da Perugia o da Magione, dopo aver attraversato il centro abitato di Colle Umberto I° in direzione di Umbertide, percorsi circa 500 metri si devia a destra, all’altezza dell’area verde presso gli edifici scolastici.
Lasciato il parcheggio si sale sulla destra seguendo la strada asfaltata, fino a raggiungere il cancello d’ingresso del Parco, superato il quale inizia un tratto sterrato in salita, attraverso il bosco, con pendenza abbastanza accentuata.
Si supera sulla sinistra l’imbocco del sentiero n.2 “Miralago”.
Terminata la salita, dopo circa 800 metri si incontra uno spiazzo (m. 675 s.l.m.) alla cui sinistra vi è un capanno di servizio; da qui si dipartono vari itinerari.
Si prosegue sul sentiero pianeggiante indicato con il n.4 “Belvedere – Romitorio” che, sempre attraverso il bosco, giunge ad altro spiazzo in prossimità del quale, sulla destra vi è un recinto dove è presente, da circa 15 anni, un esemplare femmina di lupo appenninico
Si prosegue su un tratto ancora per poco pianeggiante fino alla prossima curva a sinistra, superata la quale inizia una salita con pendenza pressoché costante.
Ormai fuori dal bosco, di fronte, in alto, appare il versante ovest del Monte Tezino.
Giunti ad una curva a destra si nota sul lato sinistro l’inizio di un sentiero meglio conosciuto come “Il Canalone”, attraverso il quale si può raggiungere la sella di congiunzione fra il Tezio ed il Tezino.
Si prosegue ancora in salita fino a raggiungere lo spiazzo denominato “Belvedere” (m. 760 s.l.m.) dal quale si possono ammirare splendidi panorami spaziando con lo sguardo da ovest a sud; le panchine presenti sul posto invitano ad una breve sosta.
Da questo punto si imbocca il viottolo in discesa, dal fondo più accidentato.
Sulla destra, in basso, appare in tutta la sua bellezza l’intera struttura del Romitorio.
Giunti ad una curva a destra si nota, sul lato sinistro, un altro sentiero attraverso il quale si può raggiungere la Croce di Migiana e Castel Procoio.
Superata la curva, dopo circa 80 metri si svolta a sinistra, su uno stretto sentiero al termine del quale, usciti dal bosco, si giunge in un ampio spiazzo prativo; di fronte a poche centinaia di metri, ci appare il Romitorio di S. Maria di Monte Tezio (m.634 s.l.m.).
Al ritorno si risale per un tratto lungo il sentiero percorso all’andata fino a prendere la prima deviazione a sinistra seguendo il viottolo che, con andamento pianeggiante termina in prossimità di una piazzola.
Da qui si prosegue su un sentiero che con pendenze variabili ma non troppo accentuate, scende fino ad immettersi, sul percorso dell’andata nei pressi del recinto della lupa.
Sentiero 5: Sentiero della memoria
Tempo di Percorrenza – 2,00 Ore | Lunghezza – 3,5 km
Descrizione dell'Itinerario.
Poteva essere chiamato anche sentiero delle lapidi, ma non era proprio il caso. Camminando lungo questo itinerario si possono trovare ricordi e lapidi di un passato più o meno lontano, di episodi tristi di guerra ma anche di personaggi che hanno dato lustro all’escursionismo perugino.
Ognuno può sentirlo come crede, ma per chi è vissuto quassù, ogni sasso, ogni lapide, ogni croce, rappresenta un pezzo della propria vita da non dimenticare, mai.
Si parte dall’area di parcheggio situata ai piedi del Parco di Monte Tezio (m.580 s.l.m.). Si sale sulla destra seguendo la strada asfaltata, fino a raggiungere il cancello d’ingresso del Parco (sulla sinistra si trova l’ultimo rifornimento di acqua prima di addentrarsi nel parco), superato il quale inizia un tratto sterrato, attraverso il bosco, con pendenza abbastanza accentuata. Si prosegue lungo lo stradone principale ignorando, sulla sinistra, l’imbocco del sentiero n. 2 “Miralago”.
Terminata la salita, dopo circa 800 metri si incontra uno spiazzo (m. 675 s.l.m.) alla cui sinistra vi è l’info-point; da qui si dipartono vari itinerari. Si prende il sentiero n.3 “delle Neviere” (sent. n.483) che ha inizio dai gradini situati alla sinistra della costruzione e che prosegue salendo in diagonale, con pendenza costante, sul fianco ovest della montagna. All’uscita dal bosco, si incontra uno scoglio al culmine del quale è inevitabile una breve sosta per ammirare l’impareggiabile spettacolo che si apre allo sguardo, da Monte Malbe, fino al lago Trasimeno, ai monti Cetona ed Amiata fino a tutte le colline di Castel Rigone.
Ripreso il cammino, ci si trova ad una curva a gomito che va presa salendo verso destra e ignorando il sentiero che prosegue diritto.
Raggiunta una vecchia recinzione di filo spinato si trova un incrocio con delle frecce che indicano, a destra “Le Neviere”, diritto i prati sommitali e a sinistra, invece, si prosegue in direzione della “Parete Bellucci”.
Si piega quindi a sinistra per un breve tratto pianeggiante fino a giungere alla base della caratteristica parete di roccia, un tempo utilizzata come palestra di roccia dal CAI di Perugia ed appunto dedicata al fondatore della sezione stessa, prof. Giuseppe Bellucci.
Questo luogo, agli inizi del secolo scorso, era la meta preferita delle escursioni che gli amanti della montagna del tempo facevano partendo a piedi dal centro della città di Perugia.
Sicuramente per questo motivo nell’anno 1900, l’allora VicePresidente di turno del CAI, avv. Francesco Innamorati, divenuto poi Sindaco di Perugia, chiese al Cav. Ferdinando Cesaroni, proprietario dei terreni l’autorizzazione per costruire in questo luogo un rifugio.
La cosa poi, per motivi a noi ignoti, non si concretizzò.
Qui possiamo osservare le tre piccole lapidi in marmo dedicate la prima a Giuseppe Bellucci, le altre a Marcello Staffa e Giancarlo Orzella indimenticabili personaggi della Sezione CAI di Perugia contraddistintisi per la loro spiccata passione per la montagna.
Alla base della parete troviamo un bivio con delle indicazioni, una indica la discesa verso il Sentiero Miralago, ma noi proseguiremo in direzione della Croce della Pieve, salendo in alto in progressiva e costante ascesa fino a raggiungere la sella.
E proprio alla sinistra della Croce, sotto lo scoglio roccioso che le fa da base, una targa ricorda tre avieri tedeschi periti in un incidente aereo il 13 febbraio 1941.
Facevano parte dell’equipaggio di cinque uomini a bordo di un aereo da trasporto Ju.52 che, dopo aver urtato il crinale del monte con un’ala, si spezzò in due tronconi e ricadde proprio qui sotto.
Si prosegue ora fino alla croce, dove la sosta è d’obbligo per una pausa ed ammirare il panorama.
Quindi si riprende il cammino seguendo l’ampia traccia verso nord, pianeggiante prima ed in leggera ma progressiva discesa poi, fino a giungere dopo pochi minuti di cammino ad un falso piano che ha come punto di riferimento, a destra, il rifugio di un pastore degli anni scorsi ormai abbandonato.
Si piega allora decisamente sulla sinistra per un evidente sentiero che scendendo costeggia il lato Est del monte.
Dopo circa centocinquanta metri si intravede un piccolo boschetto tra degli scogli, al centro del quale, fissate alla solida roccia, una croce di alluminio ed una targa, a ricordare un altro evento luttuoso avvenuto il 12 gennaio 1944, quando un aereo da trasporto americano C-47 si schiantò in questo punto, probabilmente a causa delle avverse condizioni meteo.
In questo caso perirono tutti i sei membri dell’equipaggio.
Singolarmente i due incidenti aerei avvennero a pochissima distanza l’uno dall’altro.
Di recente nel 2005, alla nostra destra a non più di trecento metri cadde un elicottero militare italiano.
In questo caso fortunatamente non ci furono vittime.
E mentre la nostra mente corre nel ricordo di eventi passati e fantasticando per le strane coincidenze di questi luoghi riprendiamo il sentiero in ripida discesa verso il basso piegando verso sinistra.
Dopo poco ci ritroviamo sul Sentiero 2 Miralago (482) e lo percorriamo fino all’incrocio con il sentiero 1 che ci riporta al cancello e poi finalmente al parcheggio.
Le complesse vicende legate ai due incidenti aerei sono ampiamente descritte nella pubblicazione “Il Tezio testimone di guerra” della Collana Memorie del Monte edita dall’Associazione culturale Monti del Tezio e nel volume di recente pubblicazione “Operazione Melograno Cronaca di un sabotaggio” di Mauro Bifani Futura Edizioni Perugia 2018.